Kennedy Jr e la lezione che non vogliamo imparare in Italia

16.09.2025

Dubitare è scienza, accettare ciecamente è assolutismo

Negli Stati Uniti, Robert Kennedy Jr sta portando avanti una battaglia scomoda, cercando di scardinare un sistema che non riguarda solo commissioni e istituzioni specifiche, ma un intero modello di potere consolidato. Quello stesso sistema che, negli anni della pandemia, ha mostrato in tutta la sua evidenza i legami profondi e pericolosi tra industria farmaceutica, FDA, EMA e altre istituzioni internazionali.

Un sistema fatto di "porte girevoli", dove chi regola e chi produce finiscono spesso per coincidere, generando conflitti d'interesse evidenti. L'America, sotto questo aspetto, è diventata il "malato mondiale". Ma il punto è: quando avremo il coraggio di affrontare lo stesso problema anche qui in Italia?

Non solo farmaceutica: il caso degli alimenti

Kennedy Jr ha denunciato, oltre alle dinamiche sanitarie, anche quelle legate al mondo dell'alimentazione. Conservanti, coloranti, additivi di dubbia utilità e sicurezza: questioni che un tempo erano al centro del dibattito pubblico anche in Italia, ma che oggi sembrano finite nel dimenticatoio.

Mentre l'opinione pubblica viene costantemente bombardata con messaggi sull'urgenza del cambiamento climatico – e si cerca di convincerci che senza pale eoliche o riduzione della CO2 non ci sarà futuro – pochi si chiedono se la vera priorità non sia smettere di ingerire quotidianamente alimenti riempiti di sostanze nocive.

La fiducia tradita

Il risultato di queste dinamiche è sotto gli occhi di tutti: la fiducia della popolazione nelle istituzioni è crollata. Non si tratta di un fenomeno marginale. Le famiglie che scelgono alimenti a km zero lo fanno perché non credono più alle grandi filiere; i genitori che esitano di fronte alle vaccinazioni pediatriche non sono "irrazionali", ma diffidenti verso chi ha dimostrato di mettere il denaro prima della scienza.

E qui emerge la contraddizione più grande: chi proclamava di agire "secondo scienza" ha finito per calpestare proprio la scienza, piegandola a interessi economici e politici.

Dubitare è la vera scienza

Kennedy Jr sta dimostrando che la forza del pensiero critico è la vera molla della scienza. Dubitare, chiedersi, mettere in discussione: è questo che distingue la ricerca dall'assolutismo. La scienza non è mai dogma, non è imposizione.

E invece, durante la pandemia, si è cercato di inculcare l'idea che la scienza potesse essere imposta. Nessun diritto al dubbio, nessuna possibilità di confronto: un approccio che non solo ha tradito la logica e la libertà individuale, ma ha soffocato l'essenza stessa del pensiero scientifico.

La vera domanda per l'Italia

Kennedy Jr, tra mille ostacoli, sta provando a smontare un sistema che tiene insieme politica, economia e poteri sovranazionali. Lo fa negli Stati Uniti, dove l'opinione pubblica reagisce, discute, si divide.

La domanda è: noi in Italia, quando inizieremo a smascherare la "cacca che ci circonda"? Quando torneremo a parlare apertamente, nelle piazze, nelle radio, sui giornali, dei legami opachi tra istituzioni e poteri economici?

Perché una cosa è certa: chi non cambia mai idea, chi non accetta di mettere in dubbio, non solo non è scienziato, ma è un pericolo per la società.

Masaniello Pasquino