La città più tranquilla del mondo

08.11.2025

Qualcuno potrebbe anche dire "troppo tranquilla".

Eccomi a bere uno di quegli aperitivi reggini che equivalgono a un pranzo e a una cena insieme. Cioè, ricchi di fritti, salatini, tramezzini, patate, persino parmigiana, lasagnette e caponata. Insomma, un vero pranzo coi fiocchi fatto di piccoli assaggini, che — dove lo fanno bene — può definirsi un vero e proprio pasto completo, accompagnato da un cocktail alcolico o analcolico.

Mi sono fermato ad analizzare una cosa spiacevole, e allo stesso tempo speciale, che non si può e non si deve mai perdere di vista: in una città della Calabria ormai battezzata, per i suoi passati e presenti, come "città malavitosa", la realtà è che poi tanto malavitosa non è. Esco, cammino, parlo, organizzo, e posso prendere un aperitivo quasi in mezzo alla strada senza rischiare nulla.

A Milano, quello dei fiori — arrogante e impertinente — o quello degli orologiai falsi e delle chincaglierie, ti avrebbe già importunato. Come anche la vista di uno che fa i propri bisogni in galleria o davanti al Duomo, dove rischi senza motivo di essere accoltellato.
A Roma, poi, se non ti borseggiano nella metro o in autobus, lo fanno mentre prendi un gran caffè a Sant'Eustachio. E anche lì rischi di essere accoltellato.
Ma in generale, ormai, in buona parte d'Italia è così.

In Europa — a Parigi, Londra e in tutta la Germania — è anche peggio: ti accoltellano per strada da anni, e adesso pure in gruppo.
Negli Stati Uniti questa prassi era comune, ora un po' meno, ma dopo aver eletto un sindaco musulmano non so come andrà a finire.
In Messico e in Brasile, poi, non parliamo delle azioni "in difesa dei cittadini": ormai sono vere e proprie battaglie contro trafficanti e fazioni. In Messico, con teste tagliate; in Brasile, dove esiste il BOPE, un po' meno. Ma se non cacceranno i capi che si sono installati a Brasilia, sarà una battaglia durissima. A noi, però, continuano a mostrare quei poveri ragazzi (assassini sanguinari) come se fossero vittime.

E allora, tornando a Reggio Calabria — dove il rumore più forte è quello dei fuochi d'artificio della festa di San Rocco o dell'Affrontata, dove ancora i clacson suonano per ogni sciocchezza, dove si parcheggia sui marciapiedi e la spazzatura è sparsa per la città — l'unica vera nota dolente è l'incapacità di gestione urbana. Ma della violenza che si vede nel resto del mondo, qui non si scorge nulla.

E allora, qual è davvero il posto più sicuro?
Per me — che sto assaporando ora un cannolo di ricotta meraviglioso, in una giornata autunnale con oltre venti gradi, e posso camminare indisturbato per tutta la città senza temere aggressioni — è Reggio Calabria.

Nel 2024 e anche quest'anno Reggio Calabria è tra le città che risultano più sicure sul fronte della criminalità tra le cinque province calabresi, e in generale in Italia.
Quindi la città dei guerrieri greci, la città che viene sempre additata come la peggiore a livello di ordine pubblico, dove arrestano 1000 persone alla volta (e ne liberano 990 poco dopo), oggi è il mio santuario di pace.

Un esempio per il resto del pianeta — chiaro, con l'esclusione del Giappone e di pochi altri posti.

Siete d'accordo? O siete giapponesi?

Djàvlon