Luigi Mangione si dichiara non colpevole

30.04.2025
BY CURTIS MEANS/POOL/GETTY IMAGES.
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Luigi Mangione si dichiara non colpevole: fuori dal tribunale proteste e polemiche sulla pena di morte

Luigi Mangione si è dichiarato non colpevole davanti al giudice della Corte Distrettuale di Manhattan. Intanto, all'esterno del tribunale, decine di sostenitori si sono radunati per chiedere la sua liberazione e l'assoluzione, in un clima teso e profondamente diviso.

Il 26enne statunitense, di origini italiane, è accusato dell'omicidio aggravato di Brian Thompson, amministratore delegato della compagnia di assicurazioni sanitarie UnitedHealthcare. Il delitto, avvenuto lo scorso dicembre a New York, ha suscitato un'ondata di reazioni e ha infiammato il dibattito sulle assicurazioni private e sul sistema sanitario statunitense, spesso accusato di anteporre i profitti alla salute dei cittadini.

La procuratrice generale Pam Bondi ha chiesto la pena di morte, parlando di "un atto di violenza che ha scioccato l'America", e ritenendo l'omicidio riconducibile a motivazioni ideologiche, tanto da configurarlo come atto di terrorismo interno. A livello statale, è stata invece avanzata la richiesta di ergastolo.

Davanti alla corte, i manifestanti hanno esibito cartelli con scritte come:
"Luigi libero",
"Basta con la pena di morte",
"Nessuno dovrebbe essere ucciso dallo Stato per opportunità politiche".
Ma non sono mancati anche i contestatori: uno di loro ha portato una sedia elettrica di legno con sopra un manichino insanguinato, urlando "Mangione non è un eroe".

Tra le figure più note a sostenere l'imputato c'era anche Chelsea Manning, l'ex analista dell'intelligence militare americana, incarcerata per 7 anni per aver rivelato a WikiLeaks nel 2010 migliaia di documenti riservati sulle attività del governo degli Stati Uniti, inclusi crimini di guerra e operazioni segrete in Iraq e Afghanistan.

Mangione, attualmente detenuto nel carcere federale di Brooklyn, è comparso in aula dichiarando di essere consapevole dei quattro capi d'imputazione a suo carico: omicidio aggravato da terrorismo, uso e possesso illegale di arma da fuoco, stalking e premeditazione.

L'omicidio di Thompson è avvenuto in strada a Manhattan: un video diffuso dagli inquirenti mostra un uomo incappucciato sparare alle spalle del manager. L'identità dell'assassino non è stata determinata con certezza dal filmato, ma Mangione è stato arrestato sulla base di ulteriori elementi, tra cui impronte digitali trovate vicino alla scena del crimine e il presunto utilizzo di una pistola con silenziatore realizzata con una stampante 3D.

Il caso ha assunto una rilevanza mediatica e politica nazionale, dividendo l'opinione pubblica. Da un lato c'è chi vede in Mangione un terrorista interno animato da odio ideologico, dall'altro chi lo considera un capro espiatorio in un sistema giudiziario che, troppo spesso, strumentalizza i processi a fini esemplari.

Cris Vicente