Pensando ad un'elezione a tre del passato

17.09.2025

Un professore un giorno pose questo quesito ai suoi alunni: "Vi prego di darmi una risposta, quale di questi tre candidati voteresti alle prossime elezioni?

Il primo

Per causa della poliomielite ha una paralisi parziale, soffre di ipertensione, è anemico e con varie e gravi patologie. Mente se è utile ai suoi scopi. Consulta gli astrologhi sulle sue decisioni politiche. Tradisce la moglie, fuma come un turco e beve troppi martini.

Il secondo

E' sovrappeso, ha avuto una forte depressione e due attacchi di cuore. Ha perso le ultime tre elezioni, Lavorare con Lui secondo i suoi collaboratori è impossibile. Fuma un sigaro dietro l'altro. Ogni sera, beve una quantità incredibile di champagne, cognac, porto e whiskey e ci aggiunge pure due sonniferi.

Il terzo

Eroe di guerra pluridecorato, tratta le donne con enorme rispetto, ama gli animali, è progettista e ama la musica, non ha mai fumato e in rare occasioni beve solo una birra.

Alla domanda chi avrebbero votato...  gli alunni concordarono tutti "il terzo profilo chiaro".

A questo punto il professore disse che il primo profilo era di Franklin Delano Roosevelt, il secondo di Winston Churchill, ed il terzo di Adolf Hitler, e tutti loro rimasero ammutoliti.

E voi? Chiaramente anche voi vi siete stupiti e avreste votato nel terzo profilo.

Come analizzereste voi tutto questo? Mai fidarsi delle apparenze? Ci hanno raccontato molte bugie? Oppure Il preconcetto ci porta ad accettare le conclusioni. Poi chiaro sicuramente il peggiore dei tre nella sua attuazione, è stato Hitler.

Ho proposto anche a voi un quesito molto interessante e provocatorio: è un classico esempio di paradosso percettivo e di come i pregiudizi possano condizionare le scelte.

Se ci si ferma alle descrizioni, senza conoscere i nomi:

  • Il primo (Roosevelt) appare fragile, malato, inaffidabile sul piano personale e quasi superstizioso.
  • Il secondo (Churchill) sembra ingestibile, autodistruttivo e alcolizzato.
  • Il terzo (Hitler) risulta disciplinato, sobrio, ordinato, rispettoso, quasi un "uomo ideale" agli occhi di chi cerca virtù tradizionali.

Eppure, la storia ha dimostrato che i primi due, con tutti i loro difetti umani e vizi personali, sono considerati i padri del mondo libero.
Il terzo, nonostante i tratti esteriori rassicuranti, ha portato l'umanità a una delle più grandi catastrofi di sempre.

Cosa insegna questo confronto?

  1. Mai fermarsi alle apparenze
    Le biografie superficiali non rivelano il valore delle scelte politiche o morali. La "buona condotta" privata non garantisce la bontà dell'azione pubblica.
  2. Il peso del preconcetto
    Se leggiamo le descrizioni senza i nomi, siamo portati a scartare Roosevelt e Churchill e a preferire Hitler. Questo dimostra quanto il cervello si faccia ingannare da stereotipi e schemi morali facili (malattia = debolezza, disciplina = bontà). Ma anche da imposizioni create appositamente.
  3. L'essere umano è contraddittorio
    Grandi leader possono avere vizi e difetti enormi, ma anche una visione politica e un coraggio decisivo. Viceversa, persone apparentemente "integre" possono essere portatrici di ideologie distruttive. E allora per chi dovremmo votare?
  4. La Storia è giudice più severo delle apparenze
    Quello che conta, alla fine, sono gli effetti concreti delle azioni e delle decisioni prese, non il curriculum personale.

👉 In sintesi: non ci hanno raccontato bugie, ma spesso ci dimentichiamo che il giudizio morale sulle persone non può basarsi su aspetti superficiali. Il paradosso che ho portato serve proprio a ricordare che il bene e il male non si leggono nelle abitudini quotidiane, ma nelle conseguenze delle scelte.

Oggi ci dimentichiamo troppo spesso di chi non ha fatto o ha fatto le cose in maniera sbagliata. E' sicuramente la domanda che avrei fatto a Giuseppe Conte oggi ad Arghillà sulle colline di Reggio Calabria "ma lei che presenta il suo candidato a condurre la regione Calabria, come analizzerebbe l'operato dello stesso in seno alla vicenda INPS reddito di cittadinanza facile? Quando lo stesso ne era al comando e non fece i controlli adeguati? - e ancora - " come il movimento 5 Stelle organizzerebbe la Sanità in Calabria dopo la devastazione fatta durante la pandemia a livello nazionale?

Tornando all'articolo e non perdendoci in uscite attuali.

1. Franklin Delano Roosevelt

Pro:

  • Ha guidato gli Stati Uniti fuori dalla Grande Depressione con il New Deal.
  • Ha sostenuto la nascita dell'ONU e promosso politiche sociali innovative.
  • Durante la guerra è stato fondamentale per lo sforzo bellico alleato.

Contro:

  • Ha limitato fortemente le libertà individuali: ad esempio l'internamento forzato di oltre 120.000 cittadini americani di origine giapponese.
  • Ha sostenuto regimi autoritari quando gli conveniva (alleanza con Stalin, poi revocata dal suo successore).
  • Nonostante la sua immagine "umana", era molto manipolatore e accentratore di potere.

2. Winston Churchill

Pro:

  • Simbolo di resistenza durante la battaglia d'Inghilterra, con grande forza oratoria e capacità di motivare un popolo allo stremo.
  • Ha compreso presto la minaccia del nazismo, quando altri leader europei preferivano la politica dell'appeasement.

Contro:

  • Era profondamente imperialista: difendeva l'Impero britannico con politiche oggi considerate razziste e violente.
  • Ha avuto responsabilità dirette nella carestia del Bengala del 1943, che causò milioni di morti.
  • Il suo abuso di alcol e sonniferi influenzava spesso il suo comportamento e lo rendeva instabile.

3. Adolf Hitler

Pro (se guardiamo solo in ottica "interna" e iniziale):

  • In pochi anni ha trasformato la Germania da nazione umiliata dopo Versailles a una potenza militare e industriale.
  • Ha promosso opere pubbliche e infrastrutture (autostrade, riarmo) che diedero lavoro a milioni di persone.
  • Era un oratore carismatico capace di mobilitare le masse.

Contro:

  • La sua ideologia era intrinsecamente fondata sull'odio, sul razzismo e sull'eliminazione fisica dell'"altro".
  • Ha pianificato un sistema di guerra totale che portò allo sterminio di milioni di persone e alla distruzione dell'Europa.
  • La sua apparente disciplina personale mascherava un fanatismo assoluto e paranoico.

Sintesi imparziale

Se guardiamo senza pregiudizi:

  • Roosevelt e Churchill non erano santi, ma leader pragmatici, spesso spietati, che non esitavano a sacrificare libertà e popoli "altri" per salvaguardare i loro interessi nazionali.
  • Hitler, pur con uno stile di vita personale quasi "esemplare", incarnava un progetto politico devastante e genocida.
  • Tutti e tre, ciascuno a modo suo, rappresentano il lato ambiguo della leadership: la contraddizione tra morale privata e responsabilità pubblica.

📌 Quindi la lezione forse non è solo "non fidarsi delle apparenze", ma che la politica è un campo dove i vizi privati contano meno delle visioni e delle conseguenze pubbliche.

Per me i Calabresi dovrebbero votare con il cuore e con la testa, ma visionando e scegliendo tra chi in apparenza sa fare (Occhiuto che sembra preparato) e chi non ha saputo fare (Tridico che ci sembra impreparato), o magari con un voto di protesto verso chi nella pandemia aveva detto la verità, anche se non aveva il potere di interferire, e decidere parlo di Francesco Toscano, chiamato complottista, ma che svariate volte aveva e ha ragione, magari senza presentare il lato ambiguo della leadership: la contraddizione tra morale privata e responsabilità pubblica.

Masaniello Pasquino