Referendum in maniera chiara

06.06.2025

Alcune volte spiegare cosa significa con quello che scrivono alcuni, compolica la vita degli elettori, cercherò quindi di essere il più semplice e chiaro possibile.

Cos'è un Referendum?

Il referendum è uno strumento democratico attraverso il quale i cittadini possono esprimere la propria opinione su una legge o una decisione specifica. Non si vota un candidato, ma si dice "sì" o "no" a una proposta: è una forma diretta di partecipazione che permette a tutti di avere voce sulle scelte importanti che riguardano il paese, la regione o il comune.

In parole semplici, è una consulta popolare dove si decide su un tema, non su chi governa.

Come funziona?

Si vota come per le elezioni: ci si reca al seggio e si riceve una scheda. Per ogni quesito, si sceglie tra due opzioni:

  • : si è d'accordo con quanto proposto.

  • No: si è contrari.

Nel caso dei referendum abrogativi, si vota per cancellare (abrogare) in tutto o in parte una legge esistente.

A cosa serve?

Il referendum può servire per:

  • Approvare o respingere una nuova legge.

  • Modificare o cancellare una legge esistente.

  • Esprimere un parere su un tema rilevante.

È uno degli strumenti fondamentali per garantire la partecipazione attiva dei cittadini alla vita democratica.

Perché è importante?

Perché dà al popolo la possibilità di decidere direttamente su questioni concrete. In alcuni casi, un referendum può avere un impatto rilevante sull'ordinamento giuridico del paese. Ma affinché sia valido, devono esserci delle condizioni precise.

Tipologie di referendum

  • Abrogativi: per cancellare leggi esistenti (richiedono il quorum).

  • Costituzionali: per approvare modifiche alla Costituzione (non richiedono il quorum).

  • Consultivi: per conoscere l'opinione dei cittadini su un argomento, senza effetti vincolanti.

Referendum dell'8 e 9 giugno: cosa sapere

In occasione della Festa della Repubblica del 2 giugno, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha affermato: «Vado a votare e non ritiro la scheda, è una delle opzioni». Ma cosa significa davvero questa scelta?

Cosa prevede la legge

I cinque referendum previsti per l'8 e 9 giugno sono abrogativi. Secondo l'articolo 75 della Costituzione, per essere validi è necessario raggiungere il quorum, cioè deve votare almeno il 50% + 1 degli aventi diritto.

Chi non vota o rifiuta la scheda contribuisce quindi all'astensione, che può far fallire il referendum.

Le tre possibilità per l'elettore

  1. Ritirare solo alcune schede
    È la cosiddetta astensione selettiva. Si può decidere di votare solo su alcuni quesiti e rifiutare le schede degli altri. In questo caso si è conteggiati nel quorum solo per i referendum a cui si partecipa.

  2. Rifiutare tutte le schede
    Se l'elettore non prende nessuna delle cinque schede, non viene considerato votante. Il seggio annota "NON VOTANTE" e non appone il bollo sulla tessera elettorale.

  3. Restituire le schede senza votare
    Se si prendono le schede e poi le si restituisce senza entrare in cabina, si è comunque conteggiati come votanti. La scheda viene però annullata.

In ognuno di questi casi, gli scrutatori devono registrare l'azione correttamente nei registri e, se richiesto, verbalizzare eventuali dichiarazioni dell'elettore (come proteste o motivazioni).

In sintesi

  • Il referendum è un importante strumento democratico.

  • Per essere valido, un referendum abrogativo ha bisogno del quorum.

  • Ogni cittadino ha tre opzioni: votare, rifiutare una o più schede, oppure restituirle.

  • Rifiutare le schede è una forma di astensione, e può influenzare l'esito complessivo del voto.

Partecipare informati è il primo passo per esercitare consapevolmente i propri diritti democratici. 

Se non siete d'accordo nemmeno con la presentazione di un referendum — cioè non avreste mai voluto che quel quesito arrivasse al voto — potete legittimamente scegliere di astenervi. Anche questa è una forma di democrazia. Chi vi dice il contrario, mente.

A volte la presenza di più quesiti nello stesso momento può generare confusione. Fate attenzione: la confusione è uno strumento usato da alcuni per spingervi a cancellare ciò che loro stessi non sono riusciti a eliminare, scaricando la responsabilità sui cittadini.

Informatevi, approfondite, e poi decidete con consapevolezza. È il modo migliore per esercitare davvero la vostra libertà.

La Redazione