Reggio dichiara guerra ai rifiuti, ma serve di più: non solo controlli, bisogna pulire davvero

17.06.2025

La Giunta comunale di Reggio Calabria ha approvato una delibera che apre a un progetto sperimentale per contrastare l'abbandono dei rifiuti: l'idea è coinvolgere le associazioni ambientaliste nel controllo del territorio, affiancando la Polizia Municipale e attribuendo a questi soggetti anche poteri sanzionatori. È una mossa interessante, forse la più concreta finora in una città spesso ostaggio dell'incuria.

L'assessore Filippo Burrone parla chiaro: "Linea dura contro gli incivili, andremo avanti con ogni mezzo previsto dalla legge". E va bene. Ma c'è un punto che non possiamo più ignorare: non bastano i controlli. Bisogna pulire. E farlo bene, ogni giorno.

Settimana scorsa, davanti al Lidl di Gallico, ho osservato una scena tristemente emblematica: un mezzo della raccolta passava diligentemente da casa a casa, ignorando però del tutto una montagna di rifiuti accumulata accanto alle scalette del supermercato. Forse non era "compito loro"? Ma di chi è allora, quel compito? Perché il cittadino si ritrova ogni mattina con lo stesso cumulo di vergogna sotto gli occhi?

Una questione di organizzazione (e di volontà)

È evidente che qualcosa non funziona. Le squadre della raccolta devono essere coordinate meglio. Serve un piano operativo flessibile, che preveda interventi tempestivi nelle zone critiche. E soprattutto, servono azioni visibili, perché la percezione dell'abbandono crea abbandono: se vedi rifiuti per strada, ti senti legittimato a fare lo stesso.

Le multe devono essere vere, salate e comunicate. Non solo per chi lancia sacchetti dai finestrini o lascia i mastelli fuori orario, ma anche per chi continua ad usare sacchi neri, chi non differenzia, chi crede che la strada sia una discarica personale.

Le associazioni? Sì, ma con responsabilità

Il coinvolgimento del Terzo Settore è una buona idea solo se gestito con criteri di trasparenza. Le associazioni coinvolte devono essere competenti, riconoscibili, formate, e dotate di strumenti veri per agire. Altrimenti si rischia l'ennesima operazione di facciata, senza effetti concreti sul territorio.

Non solo repressione: serve cultura

Parcheggi selvaggi e rifiuti ovunque sono due facce della stessa medaglia: la mancanza di rispetto per la città. Nessuna telecamera potrà sostituire il senso di appartenenza. Serve educazione civica vera, partendo dalle scuole, passando per le piazze, arrivando nei condomìni. Servono cartelli chiari, messaggi costanti, esempi positivi.

Una proposta per il Comune

Perché non creare una piattaforma pubblica dove:

  • Ogni cittadino possa segnalare in tempo reale discariche abusive o infrazioni.

  • Vengano mostrati gli interventi realmente effettuati.

  • Si tenga traccia delle multe elevate (anonime, ma visibili per zona e tipologia).

Una mappa trasparente e partecipata per coinvolgere la cittadinanza, premiare i quartieri virtuosi e mettere pressione su chi è ancora indifferente.

Reggio ha bisogno di rigore, ma anche di visione

La pulizia di una città non è solo un fatto tecnico, è una scelta politica, civile, culturale. Non si tratta di inseguire chissà quali ranking o classifiche, ma di vivere meglio. In una città bella, rispettata, respirabile. Dove il diritto alla bellezza e al decoro sia garantito a tutti, non solo a chi si chiude in casa.

Anche a costo di qualche impopolarità iniziale, questa battaglia va combattuta con serietà. La pulizia non è un favore che l'amministrazione fa ai cittadini. È un patto reciproco: io rispetto la mia città, tu me la mantieni vivibile.

Cris Vicente