Reggio merita il turismo, senza copia incolla

07.11.2025

Castello Aragonese, Latella: «Oltre 21 mila visite nel 2025, tra le principali mete turistiche di Reggio Calabria»
Il consigliere delegato: «Una crescita costante che conferma il Castello tra i simboli della città dello Stretto»

«Al 31 ottobre scorso, con 21.279 visite e un incasso di 50.750 euro, il Castello Aragonese si conferma tra le principali mete turistiche della città di Reggio Calabria, dopo il Museo Archeologico Nazionale e il Museo del Bergamotto». Ad affermarlo è il consigliere comunale con delega al Turismo e allo Sport, Giovanni Latella.
«La storica fortezza – ha aggiunto – sta vivendo una nuova stagione di valorizzazione e successo. Numeri e gradimento che premiano un percorso di riqualificazione e ristrutturazione che hanno riportato il Castello Aragonese, rimasto chiuso per quasi vent'anni, ad essere, dopo i Bronzi di Riace, uno dei principali simboli e attrattori turistici di Reggio Calabria».
Il consigliere ha ricordato: «La riapertura del Castello, portata avanti dall'Amministrazione guidata dal sindaco Falcomatà, ha rappresentato un punto di svolta per la valorizzazione del patrimonio storico-culturale cittadino. Da quel momento – ha proseguito Latella – la struttura ha intrapreso un percorso ascendente, con visitatori in continuo aumento ogni anno: dagli undicimila e 500 del 2022 la cifra è quasi raddoppiata nel 2025. Il sito ha ospitato oltre duecento eventi culturali e mostre temporanee che hanno progressivamente accresciuto l'interesse del pubblico, fino a raggiungere i numeri significativi di oggi».
«Un ringraziamento particolare – ha chiarito poi Latella – va al sindaco Falcomatà, alla dirigente del settore Sviluppo economico, cultura e turismo Loredana Pace, alla funzionaria Daniela Neri (Programmazione, valorizzazione e promozione dei beni culturali), al responsabile della struttura Pasquale Borrello e a tutto il personale comunale che ogni giorno garantisce l'accoglienza e la qualità delle attività».
Guardando al futuro, il consigliere delegato ha annunciato nuovi obiettivi: «Per i prossimi anni puntiamo a un ulteriore rilancio del forte storico, con un programma di valorizzazione che metta ancora più in rete il Castello con gli altri poli culturali cittadini, rafforzando così il sistema turistico e culturale cittadino».

Fine comunicato. E siccome noi non facciamo semplicemente un copia e incolla, ecco i nostri complimenti e sino a lì niente da dire: ottimo lavoro.
I numeri del Castello Aragonese parlano da soli, e il consigliere Latella ha ragione nel sottolineare la crescita costante e la valorizzazione di un simbolo che, per troppo tempo, era rimasto in silenzio. Reggio ha bisogno di simboli vivi, di luoghi che respirano storia e accolgono futuro. E il Castello, oggi, lo fa.

Quello che però vogliamo aggiungere è che un altro momento importante per la città di Reggio Calabria si è verificato proprio pochi giorni prima, il 28 ottobre, al Museo Archeologico Nazionale: il Lancio Internazionale di "Caminhos de Paulo". E parliamo dell'originale, non dei copia e incolla che potrebbero sorgere, stimolati da un lavoro così importante. Perché quando si parla di progettualità vera, di turismo che nasce da idee, studio e relazioni internazionali, occorre riconoscere il lavoro di chi pensa e crea.

per la città metropolitana allearsi a chi costruisce, progetta e inaugura nei luoghi certi della politica e dell'arte, è fondamentale, ed è opportuno guardare a questa iniziativa come a un'opportunità per tutti. Caminhos de Paulo non è un evento di passerella: è un progetto strutturato, con un registro attivo da oltre vent'anni, che porterà più di 9.000 turisti da oltremare a visitare la Calabria, con un ritorno economico stimato di oltre 3.000.000 euro l'anno e non solo tra ingressi a catacombe, musei, Castello, ma principalmente a tutto il commercio della Città Metropolitana di Reggio Calabria ed altre del percorso.

Sì, i viaggi inizieranno da febbraio, con cadenza settimanale e annuale, ma già da aprile 2025 tour operator, giornalisti stranieri e imprenditori hanno cominciato a visitare le città. Hanno dormito, mangiato, comprato, osservato, scritto. E tutto questo ha già prodotto economia, movimento, interesse. Anche per il Castello, anche per il Museo Nazionale, chiese e hotel.

Basta pensare alla recente visita di 80 operatori, accompagnati da guide e produttori locali, al Bergarè, dove hanno incontrato eccellenze locali come il bergamotto e altri protagonisti del territorio. Un segnale concreto che qualcosa si muove, davvero.

Perché, alla fine, lavorare per Reggio non è un'esclusiva di nessuno.
È un dovere per alcuni, un piacere per altri.
Ma resta sempre, e comunque, un atto d'amore per la città.

Paolo Bocelli Jr.