Segui i soldi e scoprirai chi sta decidendo i buoni e i cattivi

Immaginate un mondo raccontato come una favola: i "buoni" da una parte, i "cattivi" dall'altra. Ma la realtà è molto più complessa. Le etichette come "stato canaglia" o "difensore della democrazia" spesso riflettono più interessi geopolitici che verità oggettive.
Paesi come Russia e Iran vengono sistematicamente ridotti a caricature mediatiche: regimi oscuri, minacce globali. L'Occidente, invece, si autocelebra come garante dei diritti e della libertà. Ma questa narrazione, diffusa dai media mainstream, ignora le contraddizioni interne, l'ipocrisia e le responsabilità storiche delle potenze occidentali. Le guerre moderne si combattono anche con le immagini e le parole: il dolore "amico" viene amplificato, quello "nemico" minimizzato.
Etichettare certi Stati come nemici assoluti, senza analizzare contesto, storia e dinamiche, impedisce di comprendere il mondo in cui viviamo. Iran, Russia e altri attori promuovono un ordine multipolare come risposta all'egemonia atlantica, ma questa visione è spesso descritta come una minaccia, piuttosto che come un'alternativa.
Contestare la narrazione dominante non significa giustificare, ma chiedere onestà. Solo accettando la complessità si può superare la propaganda e costruire un pensiero critico.
Nel video, in una trasmissione di RadioRadio lo psichiatra Alessandro Meluzzi offre una lettura chiara e provocatoria di queste dinamiche.