“Sono viva per miracolo” ha dichiarato Carolina di Borbone
E noi comuni mortali la capiamo benissimo.
Quando ci succede qualcosa di grave, ci rifugiamo anche noi in quel linguaggio che sfiora il sacro, il melodrammatico o semplicemente l'assurdo.
Lo diciamo come lo direbbe chi ha visto davvero troppo da vicino il bordo del baratro.
"Mi sono salvata per un soffio... o forse per intervento divino."
"Sono uscita viva solo perché le stelle hanno deciso così."
"Il destino mi ha graziata all'ultimo respiro."
A volte invece prendiamo la scorciatoia dell'ironia, e allora:
"Sono viva solo perché anche l'aldilà ha detto: 'non oggi'."
"L'universo deve aver avuto pietà... o voglia di ridere ancora."
"Mi ha salvata solo l'assurdità della situazione."
Altre volte ancora, siamo più viscerali, diretti, sfrontati:
"Già mi sentivo fredda come un ghiacciolo."
"Mi sono vista dall'alto, ti giuro."
"Mi hanno già fatto il necrologio e ora devono cancellarlo."
In fondo, che sia una principessa o una qualunque di noi, quando si sopravvive a qualcosa di grande — anche solo per un soffio — le parole non bastano, e allora ci si aggrappa a un'esagerazione. O a un miracolo.
Ma in realtà, a salvarla sono stati un casco ben allacciato e un pronto soccorso all'avanguardia.
Ed è forse ancora più straordinario di un miracolo.
Comunque, noi che al Sud abbiamo un buon ricordo dei Borbone, le auguriamo una pronta e veloce guarigione per festeggiare i suoi 22 anni tra dieci giorni. E continui pure con la sua passione, sempre attenta, con tutta la sicurezza, e sempre a cavallo di una Harley-Davidson. Ah, che nostalgia… e se non la vuole più, posso sempre sostituirla io.
Cris Vicente