Eccolo sta arrivando! Chiaro … parlo del Natale
Probabilmente nelle vostre case il Natale arriverà a dicembre, non esattamente il 24 a mezzanotte, tre settimane prima forse, sempre che siate tradizionalisti come me, e vi piaccia decorare la facciata della vostra casa, la porta, o l'albero nel giorno deputato che in alcuni casi è il 3 in altri come il presepe l'8 dicembre.
Per noi che ci occupiamo di notizie, pubblicità e marketing, il Natale è arrivato già da due settimane.
Ma nei negozi e nelle pasticcerie della città metropolitana di Reggio Calabria è arrivato ieri.
Focalizzerò l'attenzione su quella parte del Natale legata alle emozioni, alla tradizione delle lucine e al sapore.
Su quella che tutti criticano: la dimensione consumistica, mi soffermerò poco. Ma a ben vedere le emozioni ci sono anche li, e sono quelle intense e senza filtro di quando eravamo bambini e scoprivamo sotto l'albero proprio quello che avevamo tanto desiderato.
A Reggio, ieri, il Natale lo hanno portato i dolci natalizi tipici di Reggio Calabria e provincia, i "petrali", un involucro di pasta frolla che racchiude un ripieno di frutta secca, aromatizzato con liquore, caffè e o fichi. Come tutte le ricette tipiche ogni famiglia possiede la sua, ma noi li abbiamo provati da Alessandra al Malavenda1872 e vi assicuro che sono poche le mamme e le nonne che li fanno uguali.
Ma non di soli "petrali" è fatto il natale dolciario reggino, tra torroncini e panettoni, gli scaffali si sono riempiti dei dolci tipici e allora … allora è arrivato il Natale.
Ma le feste che parlano della nascita di Gesù, non possono essere spoglie e non avere decorazioni specifiche, oggetti esclusivi e ricercati per creare un'atmosfera.
Certo il presepe e l'albero sono tradizionalissimi, ma poi ci sono decorazioni di tutti i gusti come Maria Arnò del negozio Talmone sul Corso Garibaldi 42/44 ha già messo in mostra ed in vendita.
Ce ne sono di tutti i gusti come i dolci di Alessandra Malavenda, giudicate voi dalle fotografie, io ci sono andato oggi e vi consiglio di fare lo stesso, Natale è "stare in compagnia" e vale per tutti, bambini e adulti, e gli alberi, i presepi e i dolci non possono mancare.
Intanto vi facciamo un regalo:
La cantata per il Natale in dialetto riggitanu, scritto nel 1834 dall'abate Giovanni Conia di Galatro, comune di 1.000 anime o poco più della nostra città metropolitana.
Chi notti è chista?
Chi su sti vuci?
Comu sta luci
Cumpariu mo?
Su di allegrizza
Sti canti e soni:
Nc'è cosi boni,
Fortuna nc'è.
Li petri juntanu
L'omani abballanu
L'angeli cantanu
La lla ra rà.
Mancu li griji
Stannu a lu pratu;
Nu nivolatu
pe ll'aria va.
Chi nc'è di novu?
Tuttu lu beni
Supra ndi veni:
Ecculu ccà.
Lu mundu è sarvu:
Lu Sarvaturi,
Lu Redenturi
Cumparsi già.
Eu sugnu mbriacu
Pe tantu preju:
Cchiù non mi reju
Ma chi nc'è ccà?
Cotrari e serpi,
Surici e gatta
La fannu patta;
Mali non nc'è.
Ficiaru paci
Lupi ed agneji,
Farcuni e oceji;
La guerra und'è?
Mo lu leuni
Non irgi crigna,
Mansa e benigna
La tigri sta.
Chi su sti cosi?
Vinni la paci:
A tutti piaci
La carità.
Lu Ddeu di amuri
Figghiu divinu
Nasciu Bambinu
Ecculu ja.